Legislazione Comunitaria

{Firmata il 4 Novembre 1950 ed entrata in vigore il 3 Settembre 1953 presenta al suo interno il principio di non discriminazione anche in base alla lingua (articolo 14) e fornisce alcuni esempi della sua applicazione in materia di uso delle lingue in campo penale (articoli 5, 6 e 10).}

 

  • Parliamentary Assembly of the Council of Europe, Recommendation 285 (1961), CoE, Strasbourg, 1962.

{Con la Raccomandazione 285 l’Assemblea consultiva richiede l’inserimento nella Convenzione europea sulla tutela dei diritti dell’uomo e sulle libertà fondamentali di un protocollo aggiuntivo a tal riguardo e afferma che «alle persone appartenenti ad una minoranza non può essere negato il diritto di avere una propria vita culturale, di usare la propria lingua, di aprire le proprie scuole e di ricevere istruzione nella lingua da loro scelta.»}

 

  • Council of Europe – Conference of Local Authorities of Europe (CLAE), The Galway Declaration (1971), CoE, Strasbourg, 1971.

{Nella Dichiarazione di Galway la Conferenza permanente delle Amministrazioni locali richiede espressamente che vengano prese le misure necessarie in fatto di tutela delle lingue e culture delle comunità etniche minoritarie e periferiche.}

 

  • Council of Europe – Oslo Conference of European Ministers with responsibility for Cultural Affair, Resolution No 1 (1976), CoE, Strasbourg, 1976.

{I Ministri della Cultura degli Stati membri adottano una risoluzione in cui è riconosciuto «il carattere plurale delle nostre società, i diritti dei gruppi minoritari, le loro espressioni culturali.»}

 

  • Parliamentary Assembly of the Council of Europe, Recommendation 814 (1977), CoE, Strasbourg, 1977.

L’Assemblea consultiva riconosce quale insostituibile ricchezza per l’Europa la diversità culturale, ritenendo necessaria la tutela attiva delle minoranze linguistiche.}

 

  • Parliamentary Assembly of the Council of Europe, Order No 364 (1977), CoE, Strasbourg, 1977.

{L’Assemblea consultiva commissiona uno studio specifico sulla situazione delle lingue minoritarie e dei dialetti.}

 

  • Council of Europe – Conference of Local and Regional Authorities of Europe (CLRAE), The Bordeaux Declaration (1978), CoE, Strasbourg, 1978.

{La Conferenza permanente delle amministrazioni locali, rafforzata dal 1975 dalla presenza degli esponenti delle regioni, si esprime a favore di un’Europa «che rispetti la pluralità culturale e linguistica» ribadendo inoltre l’urgenza di «rivolgere particolare attenzione al problema delle lingue e delle culture delle minoranze.»}

 

  • Parlamento Europeo, Interrogazione scritta n. 1000/78 dell’on. Schyns alla Commissione delle Comunità Europee (22 Gennaio 1979) «Azione comunitaria nel settore culturale e minoranze linguistiche», in Gazzetta Ufficiale delle Comunità Europee (GUCE), NC 101/13, del 23 Aprile 1979.

 

  • Parlamento Europeo, Risoluzione sui problemi dell’istruzione nella Comunità Europea (relatore on. Patrick J. Power), 31 Ottobre 1978 (Doc. 410/78, PE 55.467/def).

{Prime interrogazioni sulla tutela delle lingue minoritarie.}

 

  • Parlamento Europeo, Proposta di risoluzione su una Carta dei diritti delle minoranze etniche, presentata dagli onn. Arfè, Gatto, Didò, Estier, Ferri, Lezzi, Puletti, Ripa di Meana, Ruffolo, Zagari, Cariglia e Josselin conformemente all’art. 25 del Regolamento, il 28 Settembre 1979 (Doc. 1-371/79, PE 59.835).

{Proposta di risoluzione sottoscritta da esponenti del gruppo socialista. Si ricordi che dal Giugno 1979 le elezioni del Parlamento Europeo avvengono a suffragio universale.}

 

  • Parlamento Europeo, Proposta di risoluzione su una Carta delle lingue e culture regionali, presentata dagli onn. Hume, Josselin, Ruffolo, Vondeling, Kavanagh, Linde, Clwyd, Gredal, Collins e Colla conformemente all’art. 25 del Regolamento, il 26 Ottobre 1979 (Doc. 1-436/79, PE 60.833).

{Proposta di risoluzione sottoscritta da esponenti del gruppo socialista.}

 

  • Parlamento Europeo, Proposta di risoluzione sulla tutela delle minoranze della Comunità, presentata dagli onn. Cardia, Gouthier, Cinciari-Rodano e Papapietro conformemente all’art. 25 del Regolamento, il 15 Gennaio 1980 (Doc. 1-794/79, PE 63.240).

{Proposta di risoluzione sottoscritta da esponenti del gruppo comunista.}

 

  • Parlamento Europeo, Proposta di risoluzione sulla tutela dei gruppi etnici e delle minoranze linguistiche all’interno della Comunità Europea, presentata dagli onn. Dalsass, Von Hassel, Bocklet, Goptel, Verroken, Ingo Friedrich, Fursetn, Helms, Früh, Fuchs, Croux e Luster conformemente all’art. 25 del Regolamento, il 20 Febbraio 1980 (Doc. 1-790/79, PE 63.238).

{Proposta di risoluzione sottoscritta da esponenti del gruppo popolare.}

 

  • Parlamento Europeo, Proposta di risoluzione sulla tutela dei diritti dei popoli e delle minoranze, presentata dall’on. Coppietters conformemente all’art. 25 del Regolamento, l’8 Luglio 1980 (Doc. 1-298/80, PE 66.774).

 

{Nota anche come Carta di Strasburgo o con il nome del suo relatore, il socialista italiano Gaetano Arfé. La risoluzione si caratterizza per l’elevato profilo qualitativo dei suoi contenuti, offrendo un’immagine ad alta definizione della complessa realtà delle comunità di lingua e cultura minoritarie presenti in Europa. Chiarisce le motivazioni e i principi che stanno alla base della necessità di assumere iniziative politiche di tutela e individua una serie di misure concrete da attuare, proponendole sia ai governi e ai poteri regionali e locali degli Stati membri, sia alla Commissione Europea e al Consiglio dei Ministri.}

 

  • Parliamentary Assembly of the Council of Europe, Recommendation 928 (1981) on educational and cultural problems of minority languages and dialects in Europe, CoE, Strasbourg, 1981.

{Si noti la convergenza tra la Carta di Strasburgo e la Raccomandazione 928 approvata pochi giorni prima, il 7 Ottobre 1981, dall’Assemblea consultiva del Consiglio d’Europa.}

 

{Con questa Risoluzione si sollecitano la Commissione Europea e il Consiglio dei Ministri ad essere più attivi nel campo delle minoranze, tenendo conto del consistente numero di cittadini degli Stati membri che appartengono ad una comunità linguistica minoritaria.}

 

{Risoluzione approvata dal Parlamento Europeo il 30 Ottobre 1987, relatore Willy Kuijpers, che esprime un vero e proprio apprezzamento per gli sforzi del Consiglio d’Europa di adottare una Carta europea delle lingue minoritarie e regionali, denunciando come spesso nei confronti dei problemi delle minoranze linguistiche si registrano errori e grossolane incomprensioni. Si mette, inoltre, in evidenza la necessità per gli Stati membri di riconoscere nei loro ordinamenti le lingue minoritarie esistenti nel territorio nazionale.}

 

{La Conferenza permanente dei poteri locali e regionali, riunitasi a Strasburgo dal 15 al 17 Marzo 1988 presenta questa Risoluzione per accelerare la ratifica della Carta europea delle lingue minoritarie e regionali.}

 

{La Carta europea delle lingue regionali e minoritarie rappresenta una pietra miliare in materia di legislazione linguistica nella storia della Comunità Europea.}

 

{La Risoluzione predisposta dall’irlandese Mark Killilea, adottata il 9 Febbraio 1994, rappresenta una sintesi tra alcune risoluzioni presentate negli anni precedenti e la Carta europea delle lingue regionali e minoritarie, la Carta di Parigi per una nuova Europa e il documento finale della Conferenza sulla dimensione umana di Copenhagen.}

 

{Convenzione atta a tutelare le minoranze nazionali presenti sul territorio degli Stati Membri.}

 

{Conclusa a Strasburgo il 1° febbraio 1995;Approvata dall’Assemblea federale il 21 settembre 19982;Ratificata dalla Svizzera con strumento depositato il 21 ottobre 1998; Entrata in vigore per la Svizzera il 1° febbraio 1999.}

 

{La Risoluzione, predisposta dalla laburista gallese Eluned Morgan il 13 Dicembre 2001, propone misure concrete volte alla «promozione della diversità e dell’apprendimento delle lingue» e invita a presentare entro la fine del 2003 un programma pluriennale a favore del plurilinguismo prevedendo fondi specifici per le lingue minoritarie.}

 

{La Risoluzione, predisposta dall’esponente della Südtiroler Volkspartei (SVP) Michl Ebner e approvata a larga maggioranza il 4 Settembre 2003, denuncia l’assenza di reali disposizioni giuridiche comunitarie a favore della difesa e della promozione delle lingue meno diffuse e sottolinea l’importanza e l’urgenza dell’avvio di iniziative concrete attuate dalla Commissione in questo settore.}

 

 

 

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